Di Manfredo Pollini – COO Welfare Group

Ogni proprietario o manager in azienda a cui chiediate chi merita un premio vi farà sicuramente dei nomi di buoni collaboratori.
Se però gli chiedete di fare un regolamento premiale, in un primo momento, andrà in difficoltà.
È normale, perché non è facile regolamentare in un unico documento la complessità dell’azienda. Ma è uno sforzo che porta a “scoprire” molti lati che normalmente rimangono nascosti.

Ecco dei suggerimenti che, a nostro avviso, possono semplificare il lavoro:

  1. L’azienda è un team che vince se, alla chiusura del bilancio, fa utile. Quindi non ci può essere premialità per nessuno se l’azienda non raggiunge un certo obiettivo complessivo.
  2. Siccome si vince o si perde tutti, è giusto che, chi più chi meno, tutti siano inclusi in un regolamento. Dalla rete commerciale alle segretarie, ognuno ha contribuito e quindi deve essere premiato.
  3. Per individuare le classi e gli obiettivi bisogna pensare all’organigramma aziendale in primis, ma poi ci sono davvero tanti modi per suddividere i gruppi. Bisogna solo dedicare del tempo e pensare a cosa deve succedere perché le cose vadano bene.
  4. Non dare un solo obiettivo ma almeno due o tre step con risultati crescenti e riconoscimenti sempre più interessanti. Ad esempio uno step facilmente raggiungibile con un premio simbolico, uno intermedio e uno difficile da raggiungere ma che, se raggiunto, da diritto ad un premio almeno vicino ad una mensilità.
  5. I premi possono essere fissi (es 100 euro), o parametrati al Ral se li si vuole differenziare. In questo secondo caso si manterrà la stessa “gerarchia” già presente in azienda.
  6. Non legarli invece all’anzianità di lavoro se possibile. Un buon regolamento deve resistere nel tempo.
  7. Premiate anche gli amministratori: in molte aziende piccole gli amministratori sono anche proprietari dell’azienda. Ma bisogna distinguere bene i ruoli. È giusto apparire nel regolamento premiale e anche con un premio commisurato al ruolo. Come dicevamo sopra non tutti contribuiscono allo stesso modo al risultato, ma si presume che un buon amministratore dia le linee e sia fortemente responsabile dei risultati che l’azienda raggiunge o meno.

 

Poi bisogna fare qualche simulazione e provare. Probabilmente il vostro regolamento del primo anno potrà essere migliorato l’anno successivo è con l’evolversi della vostra realtà.

A volte capiteranno situazioni impreviste. Ma coinvolgere il personale nei risultati dell’azienda è il miglior modo di fare squadra e di far capire a tutti quale parte del loro lavoro produce risultati e quale invece non è utile.

Ci sono Consulenti del lavoro privati o che lavorano nelle associazioni di categoria che sono decisamente preparati e hanno una buona esperienza sulla tematica. Possono davvero aiutarvi.

Noi di Welfare Group non abbiamo la qualifica adatta ma sicuramente abbiamo visto centinaia di regolamenti e possiamo darvi qualche suggerimento pratico come quelli sopra esposti.