Come impostare un regolamento premiale: 7 suggerimenti utili
Di Manfredo Pollini – COO Welfare Group
Ogni proprietario o manager in azienda a cui chiediate chi merita un premio vi farà sicuramente dei nomi di buoni collaboratori.
Se però gli chiedete di fare un regolamento premiale, in un primo momento, andrà in difficoltà.
È normale, perché non è facile regolamentare in un unico documento la complessità dell’azienda. Ma è uno sforzo che porta a “scoprire” molti lati che normalmente rimangono nascosti.
Ecco dei suggerimenti che, a nostro avviso, possono semplificare il lavoro:
- L’azienda è un team che vince se, alla chiusura del bilancio, fa utile. Quindi non ci può essere premialità per nessuno se l’azienda non raggiunge un certo obiettivo complessivo.
- Siccome si vince o si perde tutti, è giusto che, chi più chi meno, tutti siano inclusi in un regolamento. Dalla rete commerciale alle segretarie, ognuno ha contribuito e quindi deve essere premiato.
- Per individuare le classi e gli obiettivi bisogna pensare all’organigramma aziendale in primis, ma poi ci sono davvero tanti modi per suddividere i gruppi. Bisogna solo dedicare del tempo e pensare a cosa deve succedere perché le cose vadano bene.
- Non dare un solo obiettivo ma almeno due o tre step con risultati crescenti e riconoscimenti sempre più interessanti. Ad esempio uno step facilmente raggiungibile con un premio simbolico, uno intermedio e uno difficile da raggiungere ma che, se raggiunto, da diritto ad un premio almeno vicino ad una mensilità.
- I premi possono essere fissi (es 100 euro), o parametrati al Ral se li si vuole differenziare. In questo secondo caso si manterrà la stessa “gerarchia” già presente in azienda.
- Non legarli invece all’anzianità di lavoro se possibile. Un buon regolamento deve resistere nel tempo.
- Premiate anche gli amministratori: in molte aziende piccole gli amministratori sono anche proprietari dell’azienda. Ma bisogna distinguere bene i ruoli. È giusto apparire nel regolamento premiale e anche con un premio commisurato al ruolo. Come dicevamo sopra non tutti contribuiscono allo stesso modo al risultato, ma si presume che un buon amministratore dia le linee e sia fortemente responsabile dei risultati che l’azienda raggiunge o meno.
Poi bisogna fare qualche simulazione e provare. Probabilmente il vostro regolamento del primo anno potrà essere migliorato l’anno successivo è con l’evolversi della vostra realtà.
A volte capiteranno situazioni impreviste. Ma coinvolgere il personale nei risultati dell’azienda è il miglior modo di fare squadra e di far capire a tutti quale parte del loro lavoro produce risultati e quale invece non è utile.
Ci sono Consulenti del lavoro privati o che lavorano nelle associazioni di categoria che sono decisamente preparati e hanno una buona esperienza sulla tematica. Possono davvero aiutarvi.
Noi di Welfare Group non abbiamo la qualifica adatta ma sicuramente abbiamo visto centinaia di regolamenti e possiamo darvi qualche suggerimento pratico come quelli sopra esposti.
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