Le Comunità Energetiche sposano il Welfare di Comunità
Albatros e Mediatip-Welfare Group creano la rete a supporto dei piccoli Comuni
L’obiettivo di questa collaborazione è sicuramente quello di portare all’interno dei territori sia il concetto di Comunità Energetiche Rinnovabili, che quello di Welfare di Comunità. Due concetti che, messi a terra, danno come risultato un arricchimento a livello territoriale in termini socio-economici. Mediatip-Welfare Group e Albatros si pongono come le prime realtà a livello nazionale che propongono un modello simile. Approfondiamo il perché!
Le realtà che si uniscono:
Albatros è una delle primissime reti di impresa in ambito nazionale. Infatti, ha ampissima esperienza sia in tutto il percorso normativo per la comunità sia nell’aiutare i comuni ad individuare tutti gli spazi pubblici in cui sia possibile inserire pannelli fotovoltaici, sistemi eolici o idrici.
Mediatip è un’importante azienda di Cesena che produce software e gestisce sistemi di Smart Community. Ha inoltre deciso di creare un’applicazione per la distribuzione alle famiglie dei proventi della comunità. Un’applicazione assolutamente innovativa che permetterà di acquistare principalmente prodotti e servizi locali. In questo modo viene incentivata l’economia circolare sul territorio. Il cittadino potrà inoltre utilizzare il proprio wallet digitale per ricaricare l’auto elettrica nelle colonnine fast che il Comune installerà sul territorio, ma anche su tutte quelle del circuito italiano Mediatip-Albatros.
Welfare Group, controllata di Mediatip, ha fatto del welfare aziendale uno strumento a sostegno del territorio. Adattando il piano di welfare alle esigenze delle aziende, garantendo una consulenza dedicata e la realizzazione di un Business Plan ben sviluppato.
Lo scenario:
Il costo dell’energia è aumentato enormemente nel 2022 a causa della guerra in Ucraina e delle conseguenti restrizioni al mercato Russo. Per molti analisti però questo movimento è stato puramente speculativo e in parte infondato, ma il futuro sarà ancora più complicato rispetto al presente. Secondo Andrea Prato, Ceo di Albatros, fondatore della prima rete di imprese operante sul territorio italiano, passeremo dal caro energia alla carenza di energia.
L’unica soluzione possibile, coerentemente col PNRR e con l’agenda europea 2030 è la creazione di comunità energetiche a livello Comunale o di quartiere.
Cosa sono le comunità energetiche:
Secondo quanto disposto da Arera, le comunità energetiche rinnovabili (CER) rientrano nelle forme di autoconsumo diffuso. Definite soggetti di diritto autonomo in cui l’esercizio dei poteri di controllo fa capo esclusivamente a persone fisiche, PMI, enti territoriali e autorità locali. La partecipazione alla configurazione è aperta a tutti i consumatori, compresi quelli appartenenti a famiglie a basso reddito o vulnerabili. Questo a patto che i punti di connessione siano ubicati nella stessa zona di mercato. L’energia elettrica immessa ai fini della condivisione deve essere prodotta da impianti entrati in esercizio dopo il 15 dicembre 2021 o da impianti precedenti ma con una potenza nominale totale non superiore al limite del 30% della potenza complessiva che fa capo alla CER.
Parlando in termini di benefici per i Comuni, essi sono immediati ed evidenti per tutti. Intanto lo stato finanzia la costituzione di comunità energetiche pagando un contributo per ogni kilowattora prodotto e consumato nel territorio. Questo consente alla Comunità Energetica di poter remunerare adeguatamente gli investitori. In questo modo il Comune non spende nulla ma beneficia di introiti per 20 anni. Introiti che possono azzerare i costi per il Comune e produrre sopra valenze da distribuire ai cittadini. Questi, consumando localmente, ottengono contribuiti che abbattono le spese della bolletta. Chi produce e consuma ha inoltre un doppio vantaggio perché, auto consumando arriva proprio ad azzerare i costi dell’energia che presto utilizzerà anche per l’automobile e le attrezzature da giardino.
Perché sono però pochissimi i Comuni in Italia ad essere partiti con le comunità energetiche?
Perché fino al 27 dicembre, con l’approvazione della deliberazione 727/22/R/EEL che, nell’allegato A, riporta il Testo Integrato dell’Autoconsumo Diffuso (TIAD), le regole non erano chiare.
In più in questo momento i Comuni, specialmente i piccoli, hanno pochissimo personale e perdono occasioni perché non hanno le forze. Si aggiunga che per mettere a terra una comunità energetica occorrono diverse competenze sia di carattere normativo e amministrativo, sia ingegneristico che economico/finanziario.
In questo contesto Albatros, una delle primissime reti di impresa in ambito nazionale ha stretto un accordo con Mediatip-Welfare Group per assistere i comuni dalla creazione alla gestione delle comunità energetiche. Una sorta di progetto “Chiavi in Mano”
Oltre alla costituzione della comunità energetica, quindi, il Comune avrà a disposizione uno strumento per creare un vero e proprio welfare di comunità.
Grazie a Welfare Group, la stessa applicazione potrà essere usata anche dal Comune e dalle imprese per premiare le attività virtuose dei cittadini e i dipendenti che meritano per erogare contributi e premi in servizi anche (ma non solo) locali.
Le dichiarazioni:
“Siamo convinti che le comunità energetiche siano essenziali per il futuro dei piccoli borghi – commenta Luigi Angelini – Ceo Mediatip – ormai non si dovrebbe più discutere di se farle o meno, ma con che modello e in che tempi. Stesso dicasi per la necessità di sostenere i nostri commercianti locali convogliando su di loro risorse economiche di Comuni, Comunità energetiche e Imprese del territorio.
La soluzione Local Hub di Mediatip permette al cittadino di avere un unico portafoglio digitale e un unico strumento tecnologico molto facile da usare per ricevere denaro ed utilizzarlo sul territorio. Riusciamo così a creare veramente economia circolare in cui Comune, Imprese, Commercianti e Cittadini collaborano per rendere il loro territorio competitivo e fare bene all’ambiente”.
“Il percorso è ancora agli inizi – Conclude Andrea Prato, Ceo Albatros – e sono certo che ci saranno difficoltà da risolvere, ma comuni, cittadini e imprese capiranno subito che si tratta di un’opportunità irripetibile e si muoveranno di conseguenza. Abbiamo lanciato questo progetto a fine 2022 e sono già 60 i Comuni, appartenenti a 12 regioni italiane che hanno deliberato per affidarci questo tipo di incarico. Ad essi si aggiungono Unioni di Comuni e altri tipi di istituzioni. il 2023 sarà l’anno in cui vedremo le prime comunità energetiche attive. un grande risparmio economico e un grande servizio per l’ambiente e i nostri figli.”
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